LA POETICA DEL COLORE

Maro Gorky lascia recitare liberamente sulla tela I soggetti della sua arte, connotati in tonalità dense e contrastate, referenti diretti di uno stato dell’essere. Attraverso la puntuale scelta di variazioni cromatiche l’artista ha saputo, infatti, infondere armonia alla struttura del dipinto lasciando al coore la funzione d istrione, nell’assoluta padronanza dello spazio. É proprio il colore, dunque, il protagonista del percorso creativo e su questo la pittrice ripone un chiaro intento simbolico: I corpi possono assumere una pigmentazione blu, verde, gialla; la vegetazione rimbalza da timbri freddi a rassicuranti sfumati dorati. Questa particolare capacita di muovere tra variegate tonalita, in cui predominano scelte forti, accende nel dipinto un’intonazione quasti metafisica su cui lo spettatore puo adagiare presupposti di riflessione.

L’origine ,le colline di Toscana scelte come quotidiane quinte dell’esistenza, l’affermata sensibilità al femminile sono I vettori su cui muove la fantasia artistica di Maro Gorky. Di frote all’opera la nostra attenzione corre da un segno all’altro per poter assaporare la fluiditàdel messaggio nel contesto relazionale dell’opera. Il tutto si manifesta grazie alla raffinata capacitàtecnica dimostrata  dall’artista: esercizio mai retorico o decorativo, ma abile trasposizione formale che nasce dal presente, senza dimenicare movenze e melodie del passato. Negli anni ’80 gli stessi rossi, blu, ocra, verdi che tratteggiano la vegetazione e le case di un ordinato paesaggio in “Tuscany in Autmn”, regalano cosporea sostanza a figure femminili fermate in icastica liricità.

Questi racconti di donne , sono stati di quete, momenti lucidi, rievocano il ricordo  di Gauguin e delle sue sus sarrate evasioni esotiche. La “Conversazione” del  ’90 riporta alla mente alcune immagini dell’artista paragino quali “Et lor de leur corps” o “Due donne sulla spiaggia”, dove le immagini si caricano di ritmo, equilibrio, sensualità. La sinuosa descrizione femminile si concentra poi sui volti, assorti in estatica contemplazione e la natura attorno partecipa nelle forme e nei colori allo stesso sentimento. Dal gioco di queste corrispondenze sembra nascere un nuovo linguaggio, che si anima nella suggestione dettata dagli  accostamenti cromatici, come nel dipinto che accompagna l’invito della mostra alla Die Galerie Am Steimer dell’86 “L’estate”; il blu segna l’ombra di un profilo femmineo e con la stessa intensità reimpe la linea dell’orizzonte, il giallo evoca la calda consistenza di una pelle levigata, mentre poco distante riappare per dar voce al prato. La composizione si costruisce cosi nel suo andamento circolare accordando gli elementi su di un pentagramma cromatico. E ancora l’intenzione di quardare alla donna si fa presente nei tanti ritratti, tra I piu noti si pensi a “La maronite” del ’79.

La precisa e schiettamente mediterranea costruzione fisionomica del volto si impone come focalizzazione del dipinto, tutt’attorno si costruisce un drappeggio ricco di minuzioze preziosità
Che raggiungono virtuosismi miniaturistici. Dopo gli anni ’90 le figure e I paesaggi assurgono ad ad una definizione piu  essenziale e geometrizzante. Possono essere opere quali “Carousel” del ’92  che indicano la schietta evoluzione dell’impianto. Pur mantenendo fede ai suoi colori, alle accattivanti positure, agli squardi che oltrepassano le soglie del reale per perdersi in anfratti di spiccata intenzione meditativa, l’artista si propone in maniera piu essenziale. I corpi si ricoprono ora di fattezza stilizzate, rimanendo concettualmente valido il rimando simbolico al colore. Maro Gorky trasferisce anche nel  paesaggio questa nuova esigenza segnica, che guarda all’essenzializzazione geometrica. Un esempio sighificativo, di qiesta evoluzione stilistica si puo indicare nella trasposizione grafica di una riflessione ripostata su di una pagina di diario nel Natale del ’92, nella penisola del Sinai, in cui parla di un corposo alternarsi cromatico con parallelepipedi, coni, forme ellissoidali e trapezoidali. Nella produzione degli ultimi anni si rispetta un’attenzione specifica verso la natura e I suoi cambiamenti, registrati nei differenti umori stagionali.

É “Winter” in cui I marroni, gli arancioni e le ocre valgono a sottolineare un paesaggio nella sua condizione temporaneamente statica. Il bianco, che si alerna, a tratti, alle altre cromie, ci fa sentire il freddo di quella stagione e l’elemento centrale, segmento su cui ruota l’intera composizione, si apre in una biforcazione, quasi a protendere le braccia imploranti alla forza rigeneratrice di un sole, perché presto renda nuovamente frondosi I suoi rami. Ancora legati al mondo di natura sono “Bushes and rosks” e “Blue flowers”. In entranbi dipinti la griglia geometrica si muove su tonalità scandite, precise. Si giunge ora a negare quell’impronta figurativa che animava la precedente produzione: l;artista nell’astrazione del soggetto approda ad un rapporto piu viscerale ed intuitivo con la materia, acquistando nuova forza espressiva.
 

Marzo 2000                                                                                                          Clizia Orlando 
 

Maro GorkyCome dare vita ad un nuovo percorso d’arte?
La poetica del colorePercorsi nei percorsGalleria